Edward Tylor: cultura e canto elementi inseparabili
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Quanto il concetto di cultura condiziona il nostro modo di cantare e viceversa?
Dal momento che ho iniziato a cantare, una delle domande che mi sono sempre fatto è stata: quanto la società in cui vivo, con annessa la sua capacità di acculturarsi, condiziona il suono quando canto?
Ascoltando con attenzione le registrazioni dei miei concerti, ho spesso percepito la presenza di cadenze e influenze legate al dialetto piemontese, regione in cui sono nato e in cui vivo. Nel tempo, grazie al mio girovagare, ho compreso che non solo l’espressione artistica viene condizionata dalla cultura di un popolo, ma pure la didattica del canto ha una sua modalità di approccio in base al luogo dove insegni.
Partendo da questa introduzione che potrebbe risultare banale, ti vorrei far conoscere il grande antropologo britannico Edward Tylor considerato il padre fondatore dell’antropologia moderna. Da lui nasce la definizione del concetto cultura:
La cultura è quell’insieme complesso che include la conoscenza, la credenza, il diritto, la morale, il costume e l’arte.
Cosa vuole presupporre questa definizione?
Taylor definisce lo studio della cultura come la comprensione della vita delle persone in quanto membri di una società in cui religione, lingua, rituali e naturalmente musica e canto possano determinare il processo evolutivo della società stessa.
Perché cultura è canto?
Come sai, sono molto appassionato di strategie e analisi, a tal punto che la lettura di vari trattati di Edward Tylor, mi hanno portato ad approfondire lo studio della metodologia comparativa, utilizzata dallo studioso. Come detto precedentemente, la lingua, essendo parte integrante e mezzo evolutivo del concetto di cultura, può influenzare il nostro modo di cantare e di esprimere concetti, frasi e parole, alterando a livello acustico determinate vocali e consonanti, costruendo così piccole distorsioni legate principalmente all’uso di idiomi, mentre si parla, ma soprattutto quando si canta.
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